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Settimana Santa: le processioni del giovedì e venerdì Santo


La settimana santa rappresenta uno dei momenti più unici e sentiti della comunità. Le processioni del giovedì e venerdì Santo, con i simulacri trasportati in giro per il paese e “a cascata da tiledda” (la caduta di una tela antichissima che rivela il Cristo Risorto), rappresentano occasioni di grande fervore emotivo per i partecipanti.

La Domenica delle Palme inizia con la solenne processione delle palme che, partita dalla Chiesa di Sant’Agostino, giunge in Chiesa Madre. La stessa sera i confrati dell’arciconfraternita del S.S. Sacramento iniziano il quarantore di adorazione che si conclude mercoledì mattina.

Giovedì Santo, dopo la messa in coena domini,vengono portati in processione l’Ecce Homo, recentemente restaurato, il settecentesco simulacro ligneo del Cristo alla colonna e quello dell’Addolorata, dopo uno dei momenti più straordinariamente emotivi: l’incontro tra Gesù alla colonna e l’Addolorata all’interno della Chiesa Madre.

I simulacri del Cristo in colonna e dell’Addolorata nel momento dell’incontro.

La mattina del venerdì Santo la statua del Cristo morto viene trasportata dalla chiesa del S.S. Crocifisso alla Chiesa Madre dove al tramonto i presenti assistono alla “ascisa da cruci” (deposizione dalla croce). In serata, il tambuletto ( la bara ) con il Cristo morto, viene nuovamente portato in processione.

Il tambuletto portato in processione. Foto di Salvatore La Spina.

Durante la veglia di Pasqua, sempre in chiesa Madre, un grande drappo, detto “Tiledda“, che durante tutta la quaresima ha nascosto l’abside, viene lasciato cadere scoprendo la statua del Cristo risorto.


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