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Chiesa di San Giuseppe

L’interno della chiesa è in stile barocco , ha una sola navata e non ha un abside. Appena entrati, subito dopo il portone d’ingresso ,si trovava un coro in legno sorretto da quattro colonne, con sopra un organo a canne, recentemente restaurato e portato in chiesa Madre. La struttura risale al 1730.

L’interno della chiesa di San Giuseppe. Foto di Fabio Privitera.
Organo a canne recentemente restaurato. Foto di Fabio Privitera

Entrando notiamo due statue in stucco che rappresentano i Santi Pietro e San Paolo. Ai due lati della navata due tele non documentabili, mentre proseguendo a destra abbiamo un altare molto ricco, con colonne tortili, putti e vari affreschi. In questo altare c’è una tela che rappresenta la Sacra Famiglia con San Vito e San Filippo di Agira e nella decorazione superiore in altorilievo ( in stucco ) è rappresentata Sant’ Agata.

Tela raffigurante la Sacra Famiglia. Foto di Fabio Privitera

Più avanti, sempre sulla destra, l’altra tela raffigurante la parabola “del ricco e Lazzaro”, con putti  laterali. Ai lati dell’altare principale ci sono altre due tele: quella di San Gaetano con il Bambino in braccio e quello di San Francesco da Paola, quella con scena bibliche e una che raffigura probabilmente Tobia.

Tela raffigurante la parabola del ricco e il lazzaro.
San Gaetano con il bambino in braccio.
San Francesco da Paola.

L’altare centrale in marmo del 1700 è ricco di stucchi. Notasi una tela, Il transito di San Giuseppe, raffigurante gli ultimi momenti di San Giuseppe con angeli apparentemente intenti ad aspettare la sua anima. Sempre nello stesso altare, in alto, uno stemma di Maria, con riferimento ottico alla figura di San Giuseppe.

Tela raffigurante “Il transito di San Giuseppe”. Foto di Fabio Privitera.

Sulla volta troviamo un affresco raffigurante il “Dio Creatore “. Entrando alla sinistra della navata troviamo un altare con colonne tortili, putti e decorazioni in stucco e una tela raffigurante San Michele Arcangelo. Sopra questa tela, in altorilievo, una rappresentazione di Santa Rosalia con due putti laterali. Su questo stesso lato merita particolare attenzione “la Confraternita”, una panchina con spalliera lavorata in stile barocco, che prende questo nome, per l’appunto dai confratelli che vi sedevano nelle riunioni parrocchiali. Il pavimento in pietra bianca è quello originario, uno dei pochi rimasti in Sicilia.

Dettaglio del pavimento in pietra bianca. Foto di Fabio Privitera
Antico Crocifisso recentemente restaurato. Foto di Fabio Privitera
“La Confraternita”, trittico recentemente restaurato. Foto di Fabio Privitera
“Il Dio creatore” dipinto sulla volta.
Tela raffigurante San Michele Arcangelo. Foto di Fabio Privitera

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