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Borgo di Carcaci


A circa 10 chilometri da Centuripe, sulla strada che da Catania porta ad Adrano, dopo aver oltrepassato il Simeto ci si imbatte nel grazioso Borgo di Carcaci in cui sono presenti case rurali, da cui alcune stradine si inoltrano nella campagna. Una di queste (in direzione sud-est) sale leggermente verso una scenografica chiesetta a pianta centrica. Ai lati della strada, una sequenza di costruzioni tutte uguali, esalta la forte simmetria di quello che appare come un piccolo borgo dal rigoroso impianto planimetrico.

Con lo ius populandi a Gonsalvo Romeo Gioeni nasce, nel 1631, il Borgo di Carcaci, in un piccolo appezzamento di terreno. E’ del 1061 un primo insediamento, con l’edificazione di una torre riservata all’esercito, con l’obiettivo di conquistare Centorbi, per l’appunto Centuripe.  

Ciò che rimase della torre è probabile sia stato inglobato nel palazzo del barone di Carcaci, struttura risalente al tardo seicento. Divenuto feudo nel XIII secolo, è del 1453 la prima concessione del titolo di “Barone di Carcaci” ma fu nel 1631 che nacque effettivamente il borgo.

Toccò in seguito ad un componente della famiglia Paternò Castello il titolo di “Duca di Carcaci” che ne fece un centro di produzione alimentare, in particolare del riso, agevolati dalle acque vicine del Simeto, sfruttate tramite un efficace sistema idraulico. Nel 1819, con una riforma amministrativa, passa al Comune di Centuripe.

A partire dal secondo dopoguerra fino alla metà degli anni ’80, era presente una stazione ferroviaria che collegava il borgo con Motta e Regalbuto per il commercio delle arance. Oggi ha la quiete e il fascino di uno stupefacente giardino, abitato, oltre che da pochissime famiglie, dall’architettura rurale e coloniale seicentesca.


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